Tecnolimits Freestyle King Carbon: storia di un boma nato male e finito peggio

Prima dell'era Internet, se uno pijava una sòla, la sola suddetta rimaneva rinchiusa nell'albo delle chiamiamole ancora sòle ed eraperciò destinata nei secoli imperitura a rimanerci.
Oggi noi consumatori sòlati ed internauti possiamo almeno condividere la nostra sòla gli uni con gli altri, in maniera tale da evitare che altri incorrano in sòle analoghe o che almeno vi incorrano coscientemente.
Attenzione: l'obiettivo di questo articolo non è di danneggiare Tecnolimits, dei cui successi commerciali siamo contenti come windsurfisti e italiani, bensì di aiutarli a migliorare il livello di servizio, che almeno limitatamente all'episodio in questione si è rivelato molto scadente.

Ho comprato un boma Tecnolimits Freestyle Carbon a inizio 2003, convinto di poter supplire alle mie carenze tecniche con l'equipaggiamento leggero, e per verità dopo aver partecipato a una gara con vento leggero dove ho notato che alcuni atleti con materiale alleggerito riuscivano a planare al limite dei 12 nodi.
Per l'onore di mettere in scuderia il mitico nerone della casa bergamasca (berghem de sopra o bergem de sota??) ho scucito oltre 300 € ad un noto negozio della capitale.
Dopo pochi mesi (credo circa 6) e dalle parti di Luglio la maniglia si spacca e mi reco al negozio averla cambiata in garanzia.
Trattandosi di inizio Luglio il boma me lo promettono prima entro una settimana, poi entro due, poi tre. Alla fine è chiaro che non torna prima di Settembre, per cui danno 1 ho dovuto comprare un boma per poter partire in vacanza, stavolta un ergal a 170 € sempre Tecnolimits (sarà nomen omen, ovverro fosse il nome a portare sfiga . . i limiti della tecnica) dai colori improbabili (si sa a Luglio i negozi windsurf vengono presi d'assalto).
Ma - sorpresona! - a settembre il boma dalla riparazione torna con il grip rifatto
(e chi gliel'ha chiesto?? ma a caval donato. . .) ma danno 2 il negozio della capitale in questione mi chiarisce che il cavallo non è donato, e mi chiede 100 €, prima a titolo di compenso per il grip, poi avendo notato la mia insoddisfazione adducendo il costo di trasporto (e quando mai se pagano, per un intervento in garanzia??) infine a distanza di tempo e su esplicita richiesta a Ravasio, il titolare della Tecnolimits che dichiarava di non aver chiesto soldi per la riparazione, i 100 € pagati dal sottoscritto un pò fregnone, non si capisce a che titolo siano stati chiesti . . . Non ho parole . . . Non lo sanno neanche loro! Perfetto!!!

Passano altri pochi mesi relativamente tranquilli e di scarso utilizzo del boma - parliamo dell' inverno - durante i quali però le clip di blocco dei terminali in zinco ma affogate nella plastica incominciano a dare preoccupanti segni di cedimento, al punto di spingermi a chiederne il riordine presso il solito negozio, memore dell'esperienza ludica con la prolunga.
Finalmente con la ripartenza del termico a metà primavera constato con una certo orrore misto a rabbia la presenza di acqua sciaquettante e copiosa nei tubi.
Ma come?? 600 carte di boma pe sta leggeri, e mo entra l'acqua?? Furente torno al negozio, pensando a un problema collegato alla sostituzione della maniglia
.
Il Boma riparte per Bergamo dopo accordi diretti del sottoscritto con Massimo Ravasio (simpaticissimo e sicuramente in gamba, peraltro) su esplicita promessa, dopo a avergli narrato l'accaduto, di riparazione modello pitstop della formula uno, ovvero nel giro di una settimana.
Il boma arriva su, lui leva il grip e - orrore e danno 3 - uno dei due tubi è spaccato. Provo a lamentarmi di avere il boma effettivamente da meno di un anno (levati i vari accadimenti nefasti fuori della mia responsabilità), Massimo inflessibile decreta che il boma è del 2002, non del 2003 quando io l'ho comprato, quindi fuori garanzia. E da quando in qua la garanzia decorre dalla data di produzione?? Se quelli del noto negozio della capitale ce l'hanno avuto in magazzino per un evo storico, che colpa ne ho io?? Mah . . . Comunque per il quieto vivere gli dico che la riparazione gliela pago e gli chiedo di sostituirmi il grip, customizzandolo per la fidanzata. Eh già, a sto punto non me fido più della sua solidità . . ma per una principiante andrà benone , no?

Incidentalmente e senza volervi influenzare su consiglio del Maestro passo al mitico e apparentemente indistruttibile Neil Pryde X9. . che alla prima uscita si riempie d'acqua . . ammazza che sfiga che c'hai penserete . . e invece no anche il mitico X9 ha dei problemucci risaputi con i tappi, una scemenza da 1 euro che mette in crisi un sistema sa 600 e passa . . ma sto andando fuori tema . .

Tornando al buon Ravasio, egli mi spiega candidamente al telefono (evviva l'onestà, sempre apprezzata, Massimo!) che i tubi in carbonio erano troppo sottili e tendevano a rompersi e che ora grazie allo studio congiunto con un ingegnere aeronautico - ma pensa un pò te, invece di progettare il nuovo Space Shuttle, che si mettono a fare . . - che ha adottato gli stessi tubi che vengono usati per la struttura portante dei razzi di spinta addizionale al lancio dalla navicella spaziale, ma si dai, quelle due candeline alte 25 metri che si staccano a metà dell'ascesa. Sarà per questo che lo Space Shuttle è fermo a terra da oltre un anno? Mah, meglio non indagare. . .
Insomma sti tubi mo so indistruttibili, quindi potete comprare i nuovi boma Tecnolimits Carbon nella convinzione che:

- il test sui materiali migliori da adottare l'ha fatto il sottoscritto e quelle altre centinaia di serfisti sfigati che si sono comprati il Freestyle Carbon dal 2002 in poi convinti di aver comprato un boma valido
- la maniglia non si spaccherà . . infatti anche li sono state apportate delle migliorie, ora è in carbonio, più leggera e più tosta, e il sistema di chiusura di Ravasio non ha eguali sul mercato (quello Nei Pryde a confronto sembra appena sceso dagli alberi e per ora ancora cammina sulle mani, in attesa di imparare a coltivare la terra)

Pensate che sia finita qui?? Ma no dai, altrimenti magari non avrei utilizzato un'oretta per scrivere st'articolo, ma magari me ne sarei andato a farci una serfata sopra e mi sarei anche scordato tutto, vista la simpatia per Ravasio.
Invece no, il boma torna, lo regalo alla fidanzata raggiante (non sa poverina che sola le ho rifilato . . ) che nota grazie al cielo solo il colore arancio del grip in tono con una nota tavola sul mercato e il suo soprannome affettuoso scritto su un terminale (che non dichiaro per grande imbarazzo e vabbè, ve la siete cercata voi, Papera!).
Ebbene dopo aver atteso varie settimane l'arrivo di un pò di vento, aver scucito altri 100 eurtetti, alla prima uscita del boma in acqua indovinate che succede?? Ormai avrete capito e ci arrivate senza suggerimenti . . ebbene si!! . . danno 4 ENTRA DI NUOVO L' ACQUA. A Questo giro sono troppo imbufalito, mi rifiuto di parlare nuovamente con Ravasio per evitare di risultare insulante, e mi rivolgo al negozio di fiducia, quello che per anni ha tutelato con efficacia i miei interessi verso i fornitori windsurf e mi ha consigliato sempre per il meglio. Gli rendo il boma per la terza volta per mandarlo nuovamente su a bergamo in riparazione.
Pare, e lo cito solo per ottemperare alla vostra curiosità, che l' operaio che ha fatto il lavoro si sia dimenticato di rimettere i tappi. Un pò come se tu porti la macchina dal meccanico e ti sostituiscono una ruota scordandosi i bulloni . . MA E' MAI POSSIBILE??
Ti prego Massimo, dimmi che mi stai a prendere - ancora - per i fondelli!

Ricapitolando 300 + 170 + 100 + 100 = 670 euro!! Per aver un boma che non funziona + un secondo boma che non era quello che volevo e che non uso.
Morale . . . meglio, ma molto meglio, il Neil Pryde che lo trovate sicuramente sotto quella cifra e va una favola e si ritorna in posizione da dio dopo la serfata.
E non capire che certe volte il produttore farebbe più bella figura ad accollarsi i costi di garanzia, beh, questo è commercialmente imperdonabile.

Credo di essermi sfogato abbastanza e già mi sento meglio. Ora posso tornare a serfare soddisfato, convinto che con questo boma non sia finita qui . . . e che ne sentirete ancora parlare.

PS: ho saputo che Tecnolimits ha consigliato al negozio di consigliarmi di non riutilizzare il boma, data la fragilità dei tubi . . Un pò come se ti compri una bella Audi e il concessionario ti dice, si, però la tenga forma in garage, perchè in curva va in sempre testacoda . . NON HO PAROLE!!.

Piccolo addendo. Il boma non è poi stato rimandato a Bergamo, ma riparato direttamente dal negozio di cui sopra. Cos'hanno fatto? Hanno infilato una schiuma nei terminali. Morale: il boma pesa molto ma molto di più di prima. In compenso, dato che la tenuta non è ottimale, l'acqua che pur in quantità inferiore continua a e entrare dai terminali da si che il boma si incastri a ogni uscita e richieda sempre la classica pedata secca per lo sblocco.
Credo a questo punto di non aver bisogno di espolicitare cosa ambirei molto a fare con il boma, prima di mandarlo definitivamente in pensione.

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